mercoledì 10 novembre 2010

Mangia prega ama


Ne avevo già parlato, e quindi ora che sono arrivata alla fine mi sembra doveroso spendere due parole per questo libro (il film no, non l'ho visto).

Ho apprezzato il "mangia", sopportato il "prega" ed odiato "l'ama". Per chi non ha idea di cosa sto parlando, il libro in questione narra la storia vera di una donna appena divorziata che per rimettere insieme i pezzi della sua vita si prende un anno (?) di vacanza, passando 4 mesi in Italia a mangiare, 4 in India a pregare, e 4 in Indonesia, a Bali, a scopacchiare. Se la prima parte del libro, quella in cui si parlava della separazione, del divorzio e della difficoltà di riprendersi era bella e vera, il resto del romanzo è, oltre che mortalmente soporifero, pieno di una spocchiosa superiorità che ho odiato dalla prima pagina.
Certo, il divorzio è una brutta cosa, ma tesoro, ti fai un anno di vacanza pagata e ti lamenti ancora? Perchè il libro è in definitiva questo. Una lunga e noiosa vacanza. Tralascio la vicenda sessuale indonesiana e l'assenza di un finale reale perchè mi sembra di sparare sulla croce rossa.

Un libro che per me sarebbe stato molto più bello se si fosse concluso al capitolo 36 (l'ultimo dell'Italia). Il mio consiglio? Risparmiate i 18 euro del prezzo di copertina, comprateci una pizza o metteteli da parte per il vostro, di viaggio... Non basteranno, ma meglio che niente.

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