venerdì 5 novembre 2010

Caro Barack...


"Caro Barack,
sono giorni duri, lo so. Non te lo aspettavi, fino all'ultimo hai creduto che gli americani non ti avrebbero voltato le spalle, che ti avrebbero confermato, magari non tutto l'affetto, ma almeno la fiducia di un mandato che in fin dei conti durerà ancora due anni. Brutta bestia davvero queste elezioni intermedie... In tanti ci sono cascati, sbattendoci forte la faccia, perchè diciamola tutta, voi americani siete abituati bene in fatto di politica, e nessun errore viene perdonato.
Sai cosa penso? Che l'amore per te sia stato troppo forte. Una "passione" viscerale, vera e intensissima che come tutti i sentimenti totalitari non poteva durare a lungo. Sarebbe forse stato meglio un tiepido, tranquillo affetto. Meno sconvolgente, ok, ma dal quale il poco che ti aspetti non viene deluso. Difficile, alla resa dei conti impossibile per te, reggere l'entusiasmo iniziale.
Non te ne faccio una colpa Barack. Per me non tutto è da buttare. Hai salvato la Chrysler, hai sostenuto una riforma sanitaria che definire "storica" è poco e che io continuo a considerare come un traguardo positivo, nonostante la marea di critiche che ti ha rovesciato addosso. "Marea" appunto, quella nera della British Petroleum che non ti ha lasciato scampo. Credo che in questo caso tu non sia esente da colpe. E non dirmi che hai avuto sfortuna, perchè, se vogliamo dirla tutta, al tuo odiato predecessore è toccato il giorno più sfortunato della storia americana, e lui, almeno per quello, non si è mai lamentato. La verità è che ti sei scelto il lavoro più difficile del mondo, e forse solo ora te ne rendi davvero conto.
Io, nonostante tutto, sono ancora dalla tua parte, lo sono per il "Daniel Pearl Freedom of the press Act", lo sono per le tue politiche ambientali e per la scelta di dare ancora voce ad Al Gore. Sono dalla tua parte perchè, purtroppo, vivo la realtà quotidiana di una politica, quella del mio paese, che fa davvero vomitare. So che non è bello fare paragoni, ma chi non li fa?

Fai così, manda un po' di americani qui da noi, vedrai che a furia di sentir parlare di escort e mignotte minorenni, a furia di ascoltare gente che litiga e si insulta, fregandosene bellamente di tutto tranne che del proprio potere, cominceranno a pensare che in fin dei conti tu, Barack, non sei poi così male.
In bocca al lupo, dal profondo del cuore."



1 commento:

Ginger ha detto...

"Fai così, manda un po' di americani qui da noi, vedrai che a furia di sentir parlare di escort e mignotte minorenni, a furia di ascoltare gente che litiga e si insulta, fregandosene bellamente di tutto tranne che del proprio potere, cominceranno a pensare che in fin dei conti tu, Barack, non sei poi così male."
Ti garantisco che quando sento parlare di politica estera, penso queste tue esatte parole!
In ogni situazione c'è il rovescio della medaglia, ma a noi sta medaglia non si gira più ormai.